La fotografia nella crisi

In un momento di crisi economica la cosa che viene più facile da fare è pensare è di fermarsi. Molte aziende tendo o sono obbligate a ridurre la produzione, magari con tagli al personale. Io di certo non sono un analista aziendale e non posso conoscere le migliori scelte che un’azienda grande o media che sia possa o debba prendere in certi periodi di grande blocco, ma so bene cosa a mio avviso non dovrebbe mai fare: mostrare agli altri che ci si sta fermando.
Una grande regola, se si spera di potersi riprendere è quella di non mostrare mai le proprie debolezze. Una azienda in un momento di crisi deve continuare necessariamente ad investire sulla comunicazione, e sulla propria immagine, anzi sono proprio quelli i momenti migliori per reinventarsi e spingersi verso orizzonti che non sia era ancora pensato di esplorare.
La comunicazione visiva se ben strutturata e progettata può produrre nuovi flussi di mercato; è l’immagine a “targhettizzare” il proprio business, una buona foto studiata e ben posizionata sui canali giusti può risvegliare flussi economici e può aprire a nuovi mercati senza cambiare il proprio modo di produrre o fare business.
Spesso siamo solo coperti da altri professionisti e aziende che prima di noi hanno varcato certi territori ed è per questo che è necessario essere sempre all’interno del mercato non solo con il proprio “ottimo prodotto da vendere” ma anche con qualcuno che con voi quel “prodotto” lo mostri nel miglior modo possibile e lo possa valorizzare in tutte le sue più interessanti prospettive.
Il fotografo non è solo colui che fa una buona foto ma può costruire con voi il vostro business in modo da centrare nuovi obiettivi dandovi una veste, o meglio la veste che più vi si addice in un determinato contesto o periodo storico.